venerdì 20 aprile 2018

                                 SALAME TURCO AL PISTACCHIO





Il dolce più amato dai bambini e ammettiamolo anche dagli adulti. Chi resiste di fronte al salame turco è solo un'intollerante o un allergico al cacao o frutta secca. Il resto del mondo lo adora.
E allora io che invece sono intollerante al latte ho sperimentato la versione #VEG, e credetemi è la migliore in assoluto, non appesantisce, non unge e non lascia retrogusti burrosi. Rigorosamente senza latte si può rivedere in versione #glutenfree con la semplice sostituzione dei biscotti senza glutine.

Avvertenza: in mancanza di biscotti ne provai una volta una versione senza biscotti ma con sole mandorle. Consigliata per celiaci intolleranti al latte. basta sostituire la dose dei biscotti con le mandorle sgusciate e tritate grossolanamente.

INGREDIENTI

100 grammi di biscotti secchi

100 grammi di pistacchi (o mandorle )

75 grammi cacao amaro

2 uova intere

125 grammi di zucchero di canna

100 millilitri di olio d'oliva

SERVONO

carta da forno, tavola di legno da lavoro, granella di pistacchio per decorazione


PROCEDIMENTO

Una volta sbattute le uova con lo zucchero unire l'olio d'oliva e poi il cacao, per ultimo biscotti e pistacchi. Raggiunta la consistenza ideale per formare il salame mettere il composto sulla carta da forno (si consiglia di lavorare il tutto su una tavola di legno). Manovrare con cura il composto allungandolo e infine chiudere con la stessa carta. Sigillare e mettere in frigo per almeno 4 ore.
Prima di servire guarnire con granella di pistacchio.




Un mio avo, 
un mio lontano parente, un certo Franco Ciaravella, fu musicista e compositore di canzonette d'amore. 


Solo qualche anno fa venni in possesso di alcuni dei suoi manoscritti e questo lo devo ad un'antica amicizia, quella che il Maestro Ciaravella, così era conosciuto nel paese, intratteneva con mio nonno, Liborio Settecasi, molto più giovane di lui e suo parente acquisito (dato che il fratello più grande di mio nonno sposò la sorella del maestro). Insomma i primi accenni dell'unione parentale si erano già fatti avanti bisognava solo aspettare il consolidamento finale.  

Se adesso posso raccontare questa storia e se posso leggere questi versi e suonare queste note è solo grazie ad un dono che egli fece a mio nonno materno, il quale fervente amante della musica, lui da buon calzolaio e barbiere, si contornava di amici musicisti, dei migliori esponenti musicali del paese e ne ricavava insegnamenti, passioni e spartiti appunto, imparando da autodidatta la bellezza della teoria musicale e poi anche l'ebbrezza della pratica quando acquistò finalmente il banjo. Mio nonno mi racconta che eseguì spesso nelle sue solitarie esibizioni queste due canzonette, ed è inutile dire quanto fossi emozionata nel riceverle a mia volta in dono da colui che forse geneticamente mi ha donato una qualche vena musicale.

Me le donò quando compì novant'anni assieme ai solfeggi manoscritti e ad alcuni libri dai quali imparò la musica. Il banjo no però, quello vuole tenerlo ancora, perché gli piace pensare di potere un giorno riacquistare le forze per suonarlo. 

Riguardo alla storia del dono di manoscritti invece a me piace pensare che il dono che fece il prozio di mio padre al padre di mia madre, sigillando per la prima volta (forse) un amore, quello per la musica, tra un Ciaravella e un Settecasi, fosse destinato a me, frutto dell'amore tra un Ciaravella ed una Settecasi. 

Ed è bello, infine, immaginare che scorrono in me le vene musicali di entrambe le famiglie.

venerdì 17 febbraio 2017

CochoAlmond Cake

Ecco a voi la mia ultima elaborazione culinaria!
Le sperimentazioni ricadono sempre sulla pasticceria, il mio punto debole, e il più delle volte accadono quando con pochi ingredienti voglio creare un dessert. Questa volta l'ingrediente principale è la farina di mandorle, prodotto tipico di Alessandria della Rocca, mio paese di origine. La farina, lì prodotta, ha sicuramente fornito un gusto unico e ricercato che spesso si vuole riscontrare in un dolce.

Ma ecco gli ingredienti:

2 uova
150 gr. Zucchero
150 gr. Farina di mandorle
200 gr. Farina 00
200 gr. Panna vegetale
Gocce di cioccolato
1 cucchiaio di cacao amaro
1 bustina di lievito per dolci

Il procedimento inizia sempre con lo sbattere le uova, che non vanno divise, alle quali si aggiunge lo zucchero fino ad ottenere una crema gialla, poi la panna, gocce e cacao amaro, le farine e il lievito. 
Mettere in forno a 180° per 30 minuti.
Una volta sfornata fare raffreddare bene. La caratteristica dei dolci con farina di mandorle è quella di sembrare mollicce una volta sfornate, bisogna infatti farli raffreddare finché non si induriscano.

La torta è senza lattosio.

Si ringraziano Andrea e Margherita per assaggio e approvazione. Sono due cavie eccellenti e disponibili.

Dolce merenda a voi.

giovedì 27 ottobre 2016


Torta rustica alle mele
(Senza lattosio e senza lievito)



Una ricetta facile facile per una merenda casalinga, da gustare in pantofole, magari davanti ai libri e accompagnata da un buon tè. La merenda ideale per chi nonostante le intolleranze (o gli scaffali di casa mezzi vuoti) non vuole rinunciare alla dolcezza della merenda homemade autunnale e/o invernale.

Ingredienti:
2 uova
150 gr. Zucchero
200 gr. Farina
3 mele
1 limone
1 cucchiaino di bicarbonato
2 cucchiai olio di semi

Procedimento:
Il primo passo consiste nel frullare le mele in modo grossolano aggiungendo il succo di metà limone. Queste vanno unite al composto di uova zucchero e olio montate a parte, infine aggiungere farina setacciata.

Per il lievito: in questa ricetta ho sperimentato il bicarbonato come degno sostituto. Nella restante parte di succo di limone ho aggiunto il bicarbonato e l'ho inserito per ultimo nel composto.

In forno a 180 gradi per 30 minuti.

Bontà assicurata nonoatante #nolattosio #nolievito 😃
Buona merenda.

lunedì 12 settembre 2016


RISOTTO CON ZUCCHINE



Uno dei primi piatti che da undicenne curiosa volevo imparare a fare era esattamente questo.
Da allora posso dire che divenne il mio piatto forte.

La mia cucina si basa su "tecniche" antiche, ovvero non mi servo di Bimbi o strumenti vari che sostituiscono del tutto la mano umana. Dunque sì sto a mescolare tutto il tempo.

Altro appunto (un n.b. che troverete in tutte le mie ricette) : sono intollerante al latte, lattosio, latticini.

Passimo ora alla ricetta ma soprattutto ai procedimenti, perché l'attenzione e la pazienza sono ingredienti fondamentali per ogni risotto. Gli ingredienti in quanto tali di cui non riesco a fare a meno, e che vi consiglio di utilizzare sono cipolla e carota; in mancanza di latticini infatti gli aromi degli ingredienti naturali sono sostituti infallibili, utilizzati ovviamente anche in sostituzione al dado. (Io non lo consiglio sia perché non rientra nei miei gusti sia perché non fa altro che alterare il vero gusto dell'ingrediente fondamentale del risotto che in questo caso è la zucchina).

INGREDIENTI per 2 persone

Zucchina: una piccola o media
Cipolla: a piacere
Carota: una piccola
Riso per risotti: 150 Gr.

PROCEDIMENTO
Innanzitutto come già preannunciato il segreto per un risotto gustoso sta nel soffritto di cipolla e carota. Tagliateli a pezzettini e metteteli in una pentola con fondo spesso ( affinché non si attacchi il riso). Fateli soffriggere con olio extravergine d'oliva e non appena sembrano dorati ( poco, attenti a non farli bruciare) aggiungete la zucchina tagliata a pezzettini. Salate il tutto e aggiungete mezzo bicchiere d'acqua; adesso aspettate che si raggiunga metà cottura per poi unire il riso.

Mentre aspettate che si cucini la zucchina mettete in un pentolino mezzo litro d'acqua a riscaldare, se volete potete qui creare un brodo vegetale con carota sedano e cipolla.
È importante salare l'acqua o il brodo!

Momento cruciale: l'aggiunta del riso. Qui dovete essere svelti nel mescolare prima il riso con il composto precotto, non appena si insaporisce aggiungete subito dell' acqua calda. Importante è che il riso venga completamente coperto dall'acqua. Potete quindi come prima volta lasciare un pò cucinare con coperchio a FIAMMA BASSA.

Mescolando sempre dovete assicurarvi che non si asciughi molto se non quando avete raggiunto la cottura ultima, momento in cui, quando vi resta ancora un altro mestolo d'acqua, dovete aggiungere pepe, noce moscata, curcuma (quest'ultima se volete potete aggiungerla durante la cottura nelle fasi precedenti). Gli aromi e le spezie sono ovviamente a piacere.

La cottura intera dovrebbe durare poco più di mezz'ora.

Bene gente allora buona cucina e buon appetito!

Alla prossima.

Crysmary


giovedì 15 ottobre 2015

È difficile comprendere ?

Capita a tutti di desiderare di essere compresi. E capita anche di chiedersi come mai nessuno riesce a capirti?
 Non è così facile in effetti instaurare un dialogo costruttivo con una persona che vuoi ti comprenda e ascolti per bene ciò che hai da dire. Spesso quando la discussione prende una strada così tortuosa da inserire i partecipanti in un labirinto mentale delle proprie ragioni, da questi punti fermi è difficile spostarsi e nella maggior parte dei casi ognuno rimane fermo nella propria opinione. Ora non voglio assumere le vesti di una sociologa che osserva i test selezionati, ma parlando sulla base di personali esperienze l'unico intento che mi muove è il riconoscere la strada della comprensione. 
Comprendere non è solo dire: Sì ti ho capito! 
Comprendere non deve essere : ok non ne parliamo più perché tanto non arriviamo a soluzione.
Comprendere,  a mio avviso, significa bilanciare le ragioni avverse, bilanciare significa considerarle entrambe,  e considerarle vuol dire ascoltarle, confrontarle con le proprie trovando i punti di disaccordo, ovvero intraprendere la via della compensione. 

domenica 27 settembre 2015

IL KAOS



Gli impegni mi sovrastano

L'entusiasmo mi abbandona

La voglia di fare è altalenante

Gli obiettivi da raggiungere però sembrano così vicini.

Dissi a me stessa che il vivere alla giornata poteva aiutare

ma poi

 stress, ansie, malumori, sempre presenti in queste buie giornate

e poi

io al pc, cerco di mettere una parola dopo l'altra, la consegna è troppo vicina, io troppo lontana dal tirar le somme

allora apro i classici latini, qualche traduzione poi via, tra le nuvole, non sono concentrata abbastanza!

Dunque mi metto al piano e via con Hadyn, tanto quanto basta per innescare quelle piccole emozioni che ti fanno vibrar dentro.
 E allora continuo <<forse che la musica riesce a farmi conciliare con il mio ingegno?>>

ma non ho troppo tempo a disposizione, e allora vai con i sensi di colpa

e mi dico: "va bene pausa finita, e non era nemmeno una pausa, studiavo comunque, cioè meglio trasferirsi ancora una volta in scrivania"

Si fa sera, bisogna approfittarne, atmosfera creata, tutto chiuso, incenso acceso, luce soffusa, riesco a scrivere...mi sblocco...

Cavoli, è il mio blog!